francesco bertelè/the secret garden
francesco bertelè, The Secret Garden, installazione ambientale, settembre 2011
…La seconda ondata di mostre di Dolomiti Contemporanee ha mostrato, fin dall’inaugurazione, di aver smosso
il territorio: per partecipazione del pubblico, per impegno degli artisti a lavorare “sul posto”, per
rivalorizzazione di un’area che ha visto più passanti in due mesi che negli scorsi vent’anni. Anche sul piano
dell’esposizione, gli spazi a disposizione (i tre padiglioni) sono stati pienamente interpretati da curatori ed
artisti; anzi, quello che sembrava spazio di abbondanza è finito per “stare stretto” alle iniziative. Così, proprio
l’edificio che doveva essere residenza in grado di ospitare gli artisti invitati, è stato in parte ribaltato in offerta
d’alloggio a potenziali visitatori: Dolimitenhof Resort. Se poteva apparire sulla carta niente più che una
simpatica boutade, tale “mostra” laterale si è rivelata essere uno degli epicentri d’interesse di DC 02. Ciò
soprattutto per il complesso, arguto e nel contempo sistematico intervento artistico di Francesco Bertelè:
The Secret Garden è un percorso esperienziale sia interno alla foresteria, occupata lungo tutti i suoi
sotterranei, sia esterno a Sass Muss, spingendosi fino al letto del fiume Cordevole. Ciò che colpisce il
visitatore è il fatto che The Secret Garden, diviso in diverse installazioni, ciascuna delle quali definita dalle
mura di una singola stanza, presenta nel contempo un’entrata per documentare il visitatore, una “sala
progetto”, una sala riproduttiva del mondo vegetale e animale del fiume contiguo, una sala minimonumentale
dedicata al ferro reperito in situ, una sala scantinato inaccessibile, una sala emozionale dove
visione ed esplorazione subiscono una sorta di deliberato smarrimento. Questa differenziazione rende
effettivamente appassionante il seguire il filo rosso che accompagna lo sdipanarsi di questo labirintico
progetto, consentendo al visitatore di attualizzare, di volta in volta, attitudini diverse (dallo studio
all’esplorazione fino al disorientamento cognitivo) nonché una suite di passioni contigue (dall’ammirazione
alla sorpresa).
(tratto da “Trasporre la montagna”, di Pierluigi Basso Fossali, qui il saggio integrale con altre immagini)
l’opera è stata inserita nella mostra dolomitenhofresort, a cura di Associazione E, sass muss, retro edificio pizzocco, 17 settembre-18 ottobre
l’opera è stata realizzata grazie alla consulenza scientifica del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi in merito agli aspetti floristici-botanici.
Comments (1)
[...] in dc: the secret garden, settembre [...]