federico lanaro/zebra
Federico Lanaro – ZEBRA, acrilico su legno, 100×70 cm, 2012
Nell’opera è ritratto un grottesco animale senza testa, costituito da due parti posteriori contrapposte. Richiamando formalmente i trofei di cacciagrossa, l’opera evidenzia il carattere surreale e statico di due dinamiche opposte. L’essere senza senso dell’animale lo rende quindi disfunzionale al movimento. Senza capo ma con due code, l’opera gioca con la simmetria ma non con la specularità. La pittura veloce e imprecisa di questo quadro richiama un atto di memoria, uno schizzo in un taccuino di viaggio, eseguito per non perdere un’impressione estemporanea. Come gli esploratori del ’700 suscitavano curiosità verso luoghi esotici tramite rappresentazioni delle creature mostruose che vi abitavano, l’artista contemporaneo crea entità ibride per suscitare interesse verso l’unico territorio che ha ancora potenzialità di sorprenderci, quello intellettuale ed emotivo. Ne esce un essere che è un enigma, inadatto ad alcunché se non ad essere esposto in un museo dell’assurdo. Dove può andare, come orienta il proprio movimento un animale a due capi? Le zampe posteriori hanno una funzione preponderante nella mobilità dell’animale, ma portate all’eccesso non migliorano le prestazioni, le neutralizzano. Una rappresentazione che è anche riflessione sul movimento, le sue precondizioni e la percezione del muoversi stesso. Un trofeo posticcio da esporre in luoghi dove il senso comune si mette da parte, dove l’assurdo diventa fonte di nuova ispirazione.
opera inserita in mountain ways
a cura di dc next 2012, in collaborazione con lo studio d’arte raffaelli
blocco di taibon, apl ovest 6
22 settembre – 21 ottobre 2012