elisa bertaglia/alma venus et venatrix diana
Elisa Bertaglia,
Alma Venus et Venatrix Diana, 2012, tre disaegni, tecnica mista su carta, dimensioni variabili
Alma Venus et Venatrix Diana, 2012, tecnica mista su carta, 100x150cm
Alma Venus et Venatrix Diana è un ciclo di disegni e dipinti su carta il cui titolo ripropone l’incipit del De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro. Nell’opera il riferimento al poema latino, ed in particolare la citazione dell’invocazione a Venere, ha una molteplice valenza. Alma Venus da un lato vuole essere essa stessa un’invocazione alla musa lucreziana, Dea della voluptas e della fertilità, dall’altro funge da richiamo diretto al contenuto del De Rerum Natura, teso alla conoscenza del mondo e della natura delle cose. Venatrix Diana fa riferimento alla Dea della caccia, protettrice delle selve e delle donne, ed allude, in particolare, al legame tra questo ciclo di lavori e la sottotraccia tematica della caccia, che costituisce la chiave di lettura delle relazioni che intercorrono tra l’uomo e “l’altro”. La caccia, come metafora, rappresenta l’autentico desiderio dell’uomo di porsi in relazione con tutto ciò che è al di fuori di lui.
Nelle opere proposte, attraverso una rappresentazione simbolica ed onirica, che scaturisce dagli ambiti più reconditi dell’immaginario, un popolo di personaggi, animali, piante, bambini sospesi e lacerti di paesaggio, affolla atmosfere pervase di forti valenze mitologiche, che indagano gli aspetti più reconditi dell’immaginario.
opera inserita in
e l’uomo non è una felce
a cura di Gianluca D’Incà Levis
blocco di Taibon
21 settembre – 22 ottobre 2012
qui la scheda sulla mostra (ai link in fondo al testo, recensione e video)