gabriele grones/impulse
Gabriele Grones, Impulse, 2012, olio su tela, 80×50 cm
Il dipinto, lontano da un intento puramente illustrativo, fa riferimento alla pulsione che spinge l’uomo a relazionarsi con ciò che gli sta attorno, indagandolo, ed indagando sé stesso, al fine di mettere in discussione i propri limiti.
La meticolosità del segno, la ricerca del dettaglio, la resa della luminosità del colore e dei particolari sono i tratti distintivi che caratterizzano l’opera, nata da una riflessione dell’artista sulle relazioni tra l’uomo e la montagna e sul concetto della spinta verso l’alto. La montagna è intesa come un territorio della ricerca umana. Il soggetto rappresentato si fa quindi metafora di una riflessione personale dell’artista sulla natura dell’anelare alla cima: sull’atto del salire, tendere verso l’alto, aspirare e riuscire a raggiungere il traguardo. Sono, questi, i sentimenti e le azioni che caratterizzano l’attività dell’alpinista nel momento in cui si confronta con una salita verso la cima ma, anche, dell’uomo in generale, nel momento in cui si confronta e prova a superare i propri limiti: nei campi del sapere, della ricerca e delle attività fisiche. L’opera è quindi una lettura allargata sulle relazioni tra l’uomo e il suo intorno ed analizza la volontà e la spinta che lo spinge alla ricerca. il fine è mettere in evidenza la radice di questo impulso.
l’opera di gabriele grones ha fatto parte della mostra Bilico, a cura di Gianluca D’Incà Levis, con cui si è inaugurato il Nuovo Spazio di Casso, 15 settembre/4 novembre 2012
qui la scheda sulla mostra (ai link in fondo al testo, recensione e video)