24 aprile – open studio e performance a borca
Domenica 24 aprile 2016
ore 14.30
Colonia, ex Villaggio Eni Corte di Cadore
dolomiti contemporanee organizza un nuovo Open-studio di Progettoborca, domenica 24 aprile 2016.
In quest’occasione, la Colonia dell’ex Villaggio Eni Corte di Cadore sarà aperta al pubblico.
Dalle ore 14.30, sarà possibile esplorare le architetture di Edoardo Gellner, inserite nel contesto ambientale delle Dolomiti cadorine, e addentrarsi nel cantiere culturale ed artistico attivato qui da DC con Minoter nel 2014.
L’Open-studio consentirà di interagire con le opere realizzate dagli artisti ospiti nella Residenza di Progettoborca, scoprendo i laboratori attivi nel complesso.
Sarà possibile incontrare diversi artisti all’opera: alcuni di loro, tra i quali diversi giovani provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, racconteranno la propria ricerca in atto.
E in realtà quest’Open-studio sarà un poco come un acceleratore, sincrotrone cerebrale. E ci sarà anche cose cosmiche, che prepara un evento estivo in progettoborca.
Qui di seguito un primo testo-spunto sull’onda, in espansione, di cose cosmiche:
“Conferenza Passeggiando – progettoborca” (estate 2016)
La linea è il riferimento che si sposta
Vincenzo Agnetti
“Conferenza Passeggiando è un progetto che si propone di disegnare un percorso-conferenza invitando ricercatori di vari ambiti a parlare (esporsi) camminando.
Nell’ambito di Progetto Borca, i ricercatori percorreranno e sperimenteranno, insieme al pubblico, l’area della colonia dell’ex villaggio Eni con quest’attitudine dinamica, dispersiva e immersiva.
Una passeggiata collettiva guidata da riflessioni, letture e azioni e insospettate associazioni mentali.” / Cose Cosmiche è una piattaforma di ricerca, produzione e collisione di idee. Un catalizzatore di artisti, scienziati e ricercatori provenienti da varie discipline chiamati a presentare le loro ricerche più recenti e riflessioni su spazio, tempo, vuoto, energia e materia.
www.cosecosmiche.org
L’Open-studio avrà luogo dalle ore 14.30 alle ore 16.30.
Sarà in seguito possibile raggiungere la Chiesa di Nostra Signora del Cadore (Edoardo Gellner/Carlo Scarpa).
Alle ore 16.30, nel bosco della Colonia, si svolgerà la live performance 2fdmt, protagonisti l’artista Fabiano De Martin Topranin e il musicista Federico De Martin Topranin: The Fabulous Double Machinary Therapy.
Performance & sound tools: Chainsaw, Wood, Fender Stratocaster, Amplifiers.
E siano frastuoni.
L’ingresso è gratuito.
Testo sull’evento e photogallery
Abbiamo detto sincrotrone culturale, e allora:
all’interno del nostro toro gellneriano, gran tunnel sempreaccelerato della storia (spirano venti calan correnti per le rampe; il ritmo della marea; ieri oltre 250 persone sono venute a Borca).
Ma all’interno del toro nostro non c’è il vuoto: mai.
E come sempre, i nostri ospiti non sono definibili con quest’espressione terribile: il pubblico, e in verità non sono nemmeno ospiti, ma, diciamo, cellule collaboranti.
Collaboranti.
Che non è mica un Villaggio Vacanze questo. E’ un ex Villaggio Vacanze, per l’appunto. Dendritico cantiere ruggente DC.
Chi c’era dunque ieri? Primi i performers: Fabiano De Martin Topranin e Il pesce, questo duetto di motosega/Fender, la prima Stratocaster-a-catena-rotante, dove accadeva che: la nascita sia sempre un urlo, altrochè vagito: e allora questo Ranxerox a sbozzo usciva poco per volta dal legno di cedro attraverso le amplificazioni violente delle STIHL, e si dimostrava ancora come la scultura esista e non esista (non esiste su di un piedistallo, non esiste all’extempore), e che tutto sta dunque nella capacità di performance; mentre il pesce si sovrapponeva e liberava scariche di bagliori e brani: rumosi grezzi o composti, gridi e ritmi, innesti noise e blues e tappeti e lancinanze; poi Silvia e Helga, che in Capanna Bassa hanno lanciato la prima traccia del lavoro che cose cosmiche svilupperà st’estate al campeggio, mescolando l’arte (che parola triviale: le parole degli adolescenti) alla scienza, in questo brodo di ricerca che è l’interazione eterologa; e poi Rob e Annamaria, dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, tornati a lavorare dalle Religiose: Rob a campionare gli intonaci-colore di Gellner e a rimessare un tetto di rampa, Annamaria a riprendere i vetri rotti, incidendovi delle sagome, che verranno a contener dell’altro, di cui diremo.
Poi tutti gli altri, mica solo a vedere, moltissimi di loro a eplorare, presentare, intavolare, proporre: le cellule, abbiamo detto, o gli atomi, in movimento, intelligente e vorticoso, nel sincrotrone cerebrale, a potenziare il campo magnetico, incrociando i flussi.
C’erano alcuni che abbiamo conosciuto pochi giorni fa a Torino, ad IFLA2016, alcuni che pensano come noi che il paesaggio vada costruito, sempre, con l’ingegno, come Gianluca Cosmacini del Pav, e i ragazzi bolzanini di Weight Station, e tanti artisti e curatori e progettisti culturali e studenti e studiosi di architettura, architettura del paesaggio, design, economia della cultura, eccetera.
E che cosa son venuti a fare a Borca, codesti uomini allo studio?
A vedere?
Uno spettacolo?
Dell’architettura d’autore in rovina, romantica?
I sublimi cementi alla montagna?
Le fatte preziose di Cristopher?
Eh no, ed è proprio questo il punto; il punto è che quando le persone hanno gli occhi aperti e dietro ci senti frullare le idee, ecco che si creano delle correnti d’aria, e queste persone non vengono dunque a formare un pubblico, ma un’energia.
E quindi, con codesti intelletti ronzanti, di gente che alla domenica non va a distrarsi ma invece a tendersi, bisogna stare allerta, perchè dietro ad ogni cranio può nascondersi uno stimolo, perfino: e noi ce ne cibiamo, se ne ciba il progetto.
Tutto qua.
Chi invece a oggetto della propria fame vuol mettere una tartina, vada pure a vedere una mostra, quella cosa spesso fatta da un curatore, con degli artisti, in un luogo deputato, per un pubblico deputato, che si spintona al buffet: che da noi non c’è.
(gdil, borca di cadore, 25 aprile 2016, liberazione – dai cibi banali)
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