Nazzarena Poli Maramotti/Unterwasser 3

Nazzarena Poli Maramotti

Unterwasser 3, 2016, tecnica mista su tela, 100×120 cm.

Courtesy Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea – Verona

Considero il dipingere, e più in generale il fare arte, una disciplina. Il processo creativo avanza come un essere vivente, il quale non può fermarsi troppo a lungo nello stesso posto per non perdere slancio e autenticità. Ciò accade quando ragiono troppo prima di dipingere. Solamente osservando meglio il mio lavoro a posteriori riesco a individuare e focalizzare quali siano i miei obiettivi, cosa io stia cercando. Lasciar emergere queste urgenze è un’incubazione e pretende il giusto tempo. L’azione fisica del “fare” spesso preconosce e anticipa gli schemi della mente, la quale segue, raccoglie e riordina i pensieri cercando di tradurli in parole. Questo processo non funziona quando si prova a nuotare contro la corrente. Sto parlando di ciò perché, a parer mio, l’approccio al “fare” è una nozione importante mentre si guarda al percorso artistico di qualcuno. I soggetti dei miei dipinti rimandano ai temi tradizionali della storia dell’arte come il ritratto, il paesaggio e la natura morta. Per molto tempo ho guardato e reinterpretato opere di maestri del passato usandoli come guida, come rampa di lancio per la mia ricerca, sondando così i limiti della pratica pittorica. Acquisendo man mano libertà e indipendenza rispetto al modello di riferimento, ho avvertito l’esigenza di allontanarmi dall’approccio accademico d’imitazione della figura ed ho iniziato a sentire più vicina e feconda una maniera più astratta di dipingere. Ogni accenno diventa un pretesto, dove l’iconografia è modificata e, quasi annullandosi, diventa una traccia. È una continua sperimentazione che non segue un sentiero lineare e dove i riferimenti appaiono e scompaiono come pesci nell’acqua, alterandosi e confondendosi gli uni con gli altri. Attraverso prove, ripensamenti e coperture, i tratti delle anatomie e i dettagli sono lentamente deformati, distrutti e rielaborati diventando qualcos’altro che rimanda vagamente alla propria fonte (N. P. M.).

 si ringrazia il partner DB Group per il trasporto dell’opera.

opera in:
Fuocoapaesaggio
a cura di Gianluca D’Incà Levis e Giovanna Repetto
Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore (Bl)
20 maggio – 30 settembre 2017

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