ECO / performance di cristian chironi
performance di cristian chironi
Venerdì 17 febbraio, tra le ore 11.00 e le ore 19.00, presso il Museo MADRE di Napoli , si svolgerà la performance ECO, dell’artista Cristian Chironi. ECO è un progetto a cura di Adriana Rispoli ed Eugenio Viola, che viene realizzato in collaborazione con Dolomiti Contemporanee e che prevede il coinvolgimento di Dolomiti Rocce di e del C.A.I., Sezione di Napoli. Il performer siede sul muretto esterno della terrazza del Museo MADRE, al quarto piano della struttura architettonica. Seduto sul cornicione, fronte al Vesuvio, indossa un cappotto nero, come un borghese d’ascendenza magrittiana. Tiene sottobraccio un libro di montagna, sulla cui copertina è riprodotta l’immagine di un celebre gruppo (cassin, civetta, gli unieversali verticali). Il titolo del volume è DOLOMITES. Esso è stato fornito dalla Libreria Tarantola di Belluno. L’artista, le gambe nel vuoto, è assicurato attraverso un’attrezzatura di tipo alpinistico, composta da una serie di ancoraggi, imbrago, corde, fettucce, ghiere, un dispositivo autobloccante. Egli è visibile dal basso e dai balconi delle case circostanti del centro di Napoli. Ai quattro lati del perimetro della terrazza è posizionato un impianto sonoro con 4 casse puntate verso la città, della portata di 7.000 W. Il volume raggiunge i 100 DB. L’impianto serve ad amplificare la voce del performer, processata da un echo/delay. Ripetizione vocalica. Per tutta la giornata il performer reste seduto in questa posizione, visibile, di spalle, per chi sale sulla terrazza. L’emanazione sonora è prevista per sole quattro volte nell’arco della giornata, tra le 11 del mattino e le 6 di sera. L’atto consiste nella semplice emissione vocale di un: ”Eeehooooo!!!”, che viene diffuso per l’aria, che piove sulla città. La voce si propaga anche per le sale del Museo, invadendolo. La performance ECO fa parte di una serie di lavori recenti di Chironi, che prendono spunto dall’ambiente dolomitico e più in generale da temi montani. Tali temi vengono svolti e sviluppati attraverso azioni specifiche e differenziate, spesso realizzate in contesti urbani, o comunque estranei all’ambiente alpino, che viene in tal modo traslato e de/ricontestualizzato. L’interesse di Chironi per quest’ambito tematico ha portato l’artista, nell’ estate 2011, a presentare alcuni libri della serie Cutter all’interno collettiva DC Pulse 2, una delle prime esposizioni realizzate da Dolomiti Contemporanee nel corso a Sass Muss. Si è così innescato un rapporto di collaborazione tra Chironi e il progetto Dolomiti Contemporanee, che prosegue con ECO. Il supporto fornito da DC alla performance di Chironi al MADRE rientra in questo quadro. Sin dal suo inizio, il progetto DC non si è limitato ad operare all’interno del proprio ambiente “generativo” (Sass Muss e le Dolomiti), ma si è aperto ad altri contesti, attivando continuamente relazioni e Partnership con realtà esterne, insieme alle quali vengono avviati progetti ed iniziative condivisi (Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzo Riso, Museo Rimoldi, Parco del Contemporaneo/Forte Marghera, KunsTart, ecc.). DC ha coinvolto altri due soggetti nella performance. Si tratta di Dolomiti Rocce, e dal C.A.I. Il dispositivo atto a garantire la sicurezza di Chironi, è quindi un dispositivo tecnico/culturale. Viene realizzato utilizzando attrezzature e procedure proprie dell’alpinismo. Questi materiali, qui impiegati, costituiscono, insieme al volume illustrato sulle Dolomiti impugnato dall’artista, un secondo Eco, un riferimento semplice e diretto agli spazi ed ai temi che ispirano la performance stessa. Le attrezzature necessarie, il supporto pratico e tecnico, vengono forniti dal dott. Luigi Ferranti, Istruttore di Alpinismo del C.A.I., Sezione di Napoli, e da Dolomiti Rocce, azienda agordina specializzata in operazioni di consolidamento in quota, che opera in tutta Italia, il cui personale è composto da alpinisti e rocciatori. Questi due soggetti forniscono il loro sostegno alla realizzazione della performance, utilizzando le proprie competenze specifiche per coadiuvare questo evento artistico. La cultura della montagna entra operativamente in rapporto con il lavoro dell’artista, consentendone la realizzazione. L’opera di Chironi è DAVVERO, a questo punto, un’opera d’ambito alpino. Nell’idea, come nella pratica concreta.
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