Menzione del MiBACT a DC per Two Calls for Vajont
Domenica 14 marzo 2021, Giornata Nazionale del Paesaggio, il Mibact ha reso noti i nomi dei progetti vincitore e menzionati all’interno del bando del Premio Nazionale del Paesaggio/Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
E’ stata conferita una menzione al Concorso Artistico Internazionale Two Calls for Vajont, ideato e sviluppato da Dolomiti Contemporanee sulla Diga del Vajont e Nuovo Spazio di Casso a partire dal 2014.
La menzione va al Comune di Erto e Casso, che patrocina la prima fase di Two Calls.
Nel 2020, con Two Calls_restart, esso è stato riavviato.
La partecipazione al Premio è coerente con la progettualità di DC, che dal 2011 sviluppa una riflessione articolata nell’ambito della rigenerazione e cura di Paesaggio e Patrimonio, attraverso gli strumenti dell’arte contemporanea, della cultura d’innovazione, delle buone pratiche e delle reti partecipate, tenendo al centro della propria pratica una visione rinnovativa e rigenerativa del territorio e delle prassi stesse.
L’edizione 2020/2021 del Premio.
La Commissione istituita dal Ministero, presieduta da Federica Galloni, Direttore Generale ABAP del MiBACT è composta da personalità note per il loro impegno nel settore della cultura e del paesaggio: Rocco Rosario Tramutola, Giorgio Andrian, Roberto Banchini, Giuseppe Barbera, Anna Lambertini, Lionella Scazzosi, Angioletta Voghera e Antonio Angelillo.
Novantasei i progetti partecipanti.
Sulla base delle azioni messe in campo, con riguardo agli obiettivi raggiunti per la riqualificazione dei luoghi attraverso la valorizzazione di tutte le componenti storico-culturali materiali e immateriali che li caratterizzano ed in considerazione dei risultati ottenuti in termini di sviluppo economico sostenibile e di crescita civile e culturale delle comunità locali.
Il progetto vincitore è risultato “La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo”.
Altri 10 progetti hanno ricevuto Menzione, tra questi vi è Two Calls.
Questa la motivazione del Mibact:
La Commissione istituita per la valutazione dei progetti per la selezione della candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2020-2021 all’unanimità ha manifestato un vivo interesse per il progetto “Two Calls for Vajont”, ritenuto meritevole per la capacità del progetto di muoversi tra il rispetto della tragedia della diga e la volontà di superarla, esprimendo grande consapevolezza e sensibilità nel percorso di rilettura del luogo e nella sua restituzione alla contemporaneità.
Il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
La Convenzione Europea del Paesaggio è stata sottoscritta a Firenze nel 2000.
Da allora, il MiBACT ha intrapreso una serie di politiche per la tutela, la salvaguardia e la
valorizzazione del paesaggio italiano.
Il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, a cadenza biennale, ha visto la sua prima
edizione nel 2008.
L’attività è stata svolta dal Ministero nella consapevolezza delle potenzialità strategiche
dell’iniziativa, in quanto importante occasione, rivolta al mondo della cultura e a tutti i soggetti che operano nel settore della gestione del territorio, per la promozione e la divulgazione dei valori legati al paesaggio.
Sono dunque stati individuati degli advisors e sono stati attivati numerosi contatti per la ricognizione di azioni esemplari svolte nel territorio italiano, tra le quali individuare il progetto candidato per l’Italia.
Tutti i progetti pervenuti costituiscono la testimonianze di azioni esemplari realizzate nel territorio italiano attraverso politiche sostenibili di tutale, valorizzazione e sviluppo. L’insieme di questi progetti costituisce una importante banca dati del Ministero
che documenta le varie forme in cui la cultura del paesaggio si esprime nel territorio italiano, sperimentando approcci diversificati e percorsi operativi legate alle culture e memorie locali.
La candidatura di Dolomiti Contemporanee con Two Calls: abstract del progetto inviato.
Two Calls for Vajont è un Concorso Internazionale, lanciato nel 2014 da Dolomiti Contemporanee (DC), che condurrà alla realizzazione di due opere d’arte contemporanea su due luoghi-simbolo della Tragedia del Vajont: La Diga e le ex Scuole di Casso, che dal 2012 DC ha trasformato nel “Nuovo Spazio di Casso”, un “Centro per la Cultura Contemporanea del Paesaggio”. L’obiettivo è quello di innescare un’azione che rifiuti la logica commemorativa legata al tragico evento del ’63, intendendo il Vajont come uno “spazio del senso per l’uomo”, in cui egli si mostri capace, anche grazie alla visione rinnovativa proposta dal contemporaneo e condivisa con le comunità, di riscattare la propria terra.
Nella fase di selezione (2015), oltre 180 progetti artistici sono giunti da tutto il mondo. Essi ripensano la Diga e le ex Scuole, facendone i simboli di una rinascita possibile, per un territorio che presenta valori storici e paesaggistici di rilievo.
Decine i partner pubblici e privati coinvolti, che patrocinano l’iniziativa (tra questi, Ministero dell’Ambiente, Fondazione Dolomiti Unesco, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione del Veneto, Fondazione Vajont, Comuni di Erto e Casso, Claut, Cimolais, Vajont, Longarone, Belluno, Consorzio Bim Piave, Ordine Nazionale Architetti Paesaggisti e Conservatori, Enel, Acqua Dolomia, NeonlauroMart Rovereto, Fondazione Merz Torino, Institut Francais, F. Bevilacqua La Masa). La Giuria del Concorso include artisti ed intellettuali di fama mondiale, insieme a rappresentanti del territorio. Tra questi, Marc Augè, Alfredo Jaar, Cristiana Collu, Angela Vettese, Marcella Morandini.
Il Paesaggio, umano, sociale e perfino economico, del Vajont, non può esser fatto coincidere con un “paesaggio della tragedia”.
Arte e cultura hanno valore se forniscono identità, in particolare a territori gravati da criticità spinte e ai suoi abitanti, per garantire loro una prospettiva di vita, sostenibile e orientata al futuro, attraverso l’eleborazione di una memoria consapevole e reattiva.
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Non è la prima volta che DC si segnala al premio del Paesaggio.
Nel 2017, abbiamo ottenuto una menzione speciale per Progettoborca, la piattaforma che rigenera l’ex Villaggio Eni di Corte.
Il paesaggio è uno, e differenziato.
L’interconnessione degli spazi in una visione unitaria e coerente e rinnovativa: ecco quel che occorre.
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