20 novembre, casso – Visioni, progetti, proiezioni dal Vajont
Visioni, progetti, proiezioni dal Vajont
Nuovo Spazio di Casso
Sabato 20 novembre 2021, ore 9.30/13.00
Un incontro aperto ai progettisti e a chi è interessato ai temi e alle pratiche della rigenerazione territoriale.
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Dolomiti Contemporanee (DC) propone un nuovo incontro nello Spazio di Casso al Vajont.
Un workshop aperto a chiunque voglia riflettere e intendere un ragionamento articolato su un approccio di valorizzazione funzionale – ovvero culturalmente organico – al paesaggio dolomitico e ad alcune sue singolarità problematiche (siti critici) che costituiscono un potenziale ribaltabile (trasformazione del limite passivante in opportunità di attivazione), e l’oggetto del lavoro precipuo di DC.
Tra i temi trattati: progetti nel Vajont, architettura concreta ed utopica; lo slancio rinnovativo, il restauro del patrimonio e le forme di tutela dinamica del paesaggio; natura, memoria, cantiere, riscatto; valore e funzione dei progetti artistici; le competenze (architettura, curatela, geologia) e il modello pruridisciplinare integrato.
Dal 2012, da quando l’ex Scuola elementare di Casso (Erto e Casso, Pn) è stata riaperta da DC insieme al Comune di Erto e Casso e alla Regione Friuli Venezia Giulia, lavoriamo in quest’area intendendola come uno spazio aperto del confronto e del ragionamento operativo sull’identità del Paesaggio e sulle sue trasformazioni, che devono essere favorite in modo costruttivo ed aperto, evitando che il Vajont si limiti a venire letto e trattato e fruito come un inevitabile Paesaggio della tragedia e della commemorazione, alieno all’immaginazione creativa, che è un presupposto della ricerca, mica dell’intrattenimento.
Gli strumenti adottati in questa operosa politica sperimentale della rigenerazione sono molteplici; talvolta essi vengono finalmente integrati in una prospettiva polimorfa e multidisciplinare, l’unica che si dimostri in grado di produrre immagini realmente interconnesse di un tema o di un territorio.
Le singole competenze infatti, legate a ricerca, saperi e professioni, risultano etereee e vane quando non vengono incrociate e rimescolate da uno sguardo com-prensivo, che stimoli, edificandolo, il contesto di attivazione, questo corpo umano, sociale e ambientale reattivo, unico humus (endogeno?) di qualsivoglia riscatto possibile.
Il Nuovo Spazio di Casso è un Centro per la Cultura del Paesaggio della Montagna, che opera attraverso la presa intellettuale, la cultura critica, le arti visive, le visioni e i progetti.
Quest’anno, la piattaforma avviata nel Vajont da DC è presente al Padiglione Italia Comunità Resilienti, alla Biennale di Architettura di Venezia, anche con il Concorso Two Calls for Vajont e con la sezione Cantiere Formazione, nella quale si presentano alcuni esiti del lavoro didattico e di progetto sviluppato in quest’area dall’Università di Architettura di Portsmouth.
Oltre al curatore del Padiglione Italia, Alessandro Melis, partecipano a
questo incontro l’architetto Antonino di Raimo (Reader in Architecture, Scuola di Architettura Università di Portsmouth) e il curatore Gianluca D’Incà Levis, entrambi parte del team curatoriale di Comunità Resilienti.
Il Vajont è presente anche nel progetto IDEAS of Italy del Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, un altro passaggio significativo che colloca quest’area al centro di un discorso organico sulla necessità di dare impulso alle aree interne e montane, ed ai luoghi gravati da criticità significative.
Questo workshop fa incontrare architetti, curatori, ricercatori, architetti, progettisti visionari, Università, geologi, artisti. Si mostrano alcuni dei filoni della ricerca e della didattica e della formazione, e si illustrano numerosi progetti sviluppati negli ultimi mesi ed anni.
Il Vajont: un luogo del progetto, della proiezione verso il futuro, delle idee ben costruite: un cantiere della rigenerazione.
Alienità, Alienazione, Fantescenza (culturale).
Cos’è la montagna? Come la vediamo/agiamo? E cos’è un progetto? E’ legato
o no, il progetto, al territorio? In che modo? E a cosa serve? Cosa possono
fare i progettisti culturali, gli architetti, gli artisti, i geologi, nel
Vajont? A cosa serve lo Spazio di Casso? Autoanalisi.
Svolgimento:
Si inizia al mattino alle 9.30, si va avanti fino alle 13.00, il workshop consiste in un incontro-dibattito, che include un momento di confronto finale con i partecipanti al workshop.
Nel corso della mattinata, i presenti saranno guidati alla visita della mostra
collettiva VACCANZA, The Mountain Tropical Experience, attualmente allestita presso lo Spazio di Casso.
Pranzo libero.
Per confermare la propria presenza inviare un’email a info@dolomiticontemporanee.net.
L’evento viene trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook di Dolomiti Contemporanee.
In ottemperanza alla normativa Covid-19, e dunque per accedere al Nuovo Spazio di Casso e partecipare al workshop, sarà necessario esibire il green pass.
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Introducono:
Antonio Carrara – Sindaco di Erto e Casso
Graziano Pizzimenti – Assessore Infrastrutture e territorio Regione Friuli Venezia Giulia
Roberto Padrin – Presidente della Provincia di Belluno
Mara Nemela – direttrice Fondazione Dolomiti Unesco
Pierpaolo Zanchetta – Servizio Biodiversità Regione Friuli Venezia Giulia
Intervengono nel panel:
Gianluca D’Incà Levis – curatore di Dolomiti Contemporanee, che modera
l’incontro
Alessandro Melis – architetto, curatore del Padiglione Italia Comunità Resilienti
Antonino Di Raimo – Reader in Architecture, School of Architecture, University of Portsmouth
Francesco Zanatta – artista di Fondazione Malutta
Francesco Musco – Docente pianificazione urbanistica Università IUAV di Venezia
Emiliano Oddone – geologo, Dolomiti Project
Le immagini sono tratte dalle Tesi di Master sviluppate dagli studenti della School of Architecture di Portsmouth (UK), 2020/21, docenti Antonino di Raimo e Alessandro Melis (Studios di Portsmouth: Thesis Preparation, Thesis Design, Integration of Transdisciplinary Experiences).
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l’evento è inserito nel programma dei dolomiti days, promossi dalla regione friuli venezia giulia e in collaborazione con la fondazione dolomiti unesco.
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