3/8 giugno – Riparo – Un workshop a Casso con l’Accademia di Belle Arti di Bologna
riparo
un workshop al Nuovo Spazio di Casso e nell’area del Vajont
a cura di Marta Allegri
con gli studenti del Corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
3/8 giugno 2023
L’attività di ricerca e formazione è centrale nell’economia di progetto di Dolomiti Contemporanee.
Marta Allegri è artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Come artista, negli anni, ha già lavorato a più riprese a Casso, nello Spazio, sui muri della case del paese, insieme alle persone, portando alcuni lavori negli spazi comuni (il Bar K2, il piccolo alimentari da Teresa).
In questa occasione, dal 2 al 9 giugno 2023, Allegri realizzerà un workshop dal titolo Riparo, della durata di una settimana, con una decina di studenti del suo Corso di Scultura.
L’Accademia di Belle Arti di Bologna è partner del progetto.
Docente e studenti saranno ospiti nella Residenza in Canonica, il cui uso ci viene sempre confermato da Don Augusto, che sempre ringraziamo.
Una Camera Oscura verrà montata nello Spazio. Verranno portate alcune macchine fotografiche analogiche e l’attrezzatura per la stampa.
Dal concept di Allegri:
Possiamo riparare un oggetto per ripristinare la sua funzione originale utilizzando gli stessi materiali e le stesse tecniche costruttive, oppure la complessità di quest’azione ci porterà a comprendere il senso profondo e radicato nelle diverse situazioni, luoghi, circostanze. Il prefisso ri indica una ripetizione, ci conduce in una dimensione di tempo, ci interroga sulle possibilità di trasformazione di un oggetto per un suo riuso. Un’azione può essere umile, come negli stracci riparati raccolti nella collezione di Ettore Gualtelli, può essere invisibile, poiché una buona cura non lascia traccia, o spettacolare come una processione destinata a riparare una circostanza avversa.
Un riparo, è anche un tetto fatto di pochi elementi naturali, alberi e rami, che ci proteggono dal sole e dalla pioggia, ma il nostro è un tempo di migrazioni, tra andare e stare, il capovolgimento di un tetto caricato sulle spalle diventa l’immagine di un paio di ali, il riparo sicuro si fa più pesante, il desiderio di libertà, l’irrequietezza umana ci porta ad essere “uccelli migratori”.
Il primo giorno faremo una camminata dal paese fino alla Diga del Vajont.
Porteremo materiali e attrezzi che si relazionano al luogo, che ci permettano di fare ricerca, e registrarne gli esiti. Una macchina da cucire, tessuti, lane, forse la macchina per maglieria.
Nei primi giorni, gli studenti incontreranno alcuni abitanti di Casso, e visiteranno alcune vecchie case del borgo: le originali coperture in lastre di pietra locale sono uno dei temi della ricerca.
Saranno visitate alcune delle piccole cave estrattive site a breve distanza dal paese.
Un esperto botanico li introdurrà alle speci vegetali autoctone.
Tra le azioni previste:
1 raccogliere
2 imprimere
3 stampare
4 camminare
5 costruire un archivio
6 realizzare un erbario
7 riparare
Allievi del workshop: Alice Cenci, Nicola Galli, Alessia Marchese, Giorgia Polverini, Jacopo Risaliti, Tommaso Silvestri, Anna Tappari, Siyang Jiang.
Gli esiti della ricerca e del percorso di formazione, saranno poi raccolti in un archivio fotografico, in un’edizione (Erbario) e in una serie di opere plastiche, che verranno presentati nei mesi successivi a Casso e all’Accademia di Bologna.
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