opening upokeimenon
Ieri, sabato 21 settembre, si è inaugurata al Nuovo Spazio di Casso la mostra Upokeimenon (sott’acque). Si tratta di un’esposizione collettiva nella quale 13 giovani artisti riflettono su temi legati all’acqua. La mostra sarà aperta fino al prossimo 27 ottobre.
Il Nuovo Spazio espositivo di Casso, occupa l’edificio che fu sede delle scuole elementari della frazione. La scuola chiuse nel 1963, quando la massa d’acqua prodotta dalla frana del Monte Toc risalì fino a Casso e danneggiò pesantemente il fabbricato.
Dopo quasi mezzo secolo da quella chiusura, e in seguito a un intelligente restauro, esso è stato riaperto da Dolomiti Contemporanee, che ora lo gestisce stabilmente.
L’idea centrale è di portare, attraverso l’arte, immagini nuove, vitali e produttive, in questo luogo, ancor oggi così pesantemente segnato dalla Tragedia e da una Memoria che non sempre, oppur di rado, sa produrre stimoli propulsivi, e proiezioni.
La morte non può essere l’unica immagine di questi luoghi, la cosa è evidente.
Il Nuovo Spazio di Casso, stagliato in fronte alla terribile cicatrice del Monte Toc, è il luogo ideale per parlare d’altro che non sia la sola morte.
E’ un altro, significativo tassello, nell’opera di rilancio di siti dal grande potenziale, ed inutilizzati, che è alla base della politica culturale e del format di Dolomiti Contemporanee.
Upokeimenon è l’ultima mostra, in ordine di tempo, inaugurata in questa stagione 2013, una stagione stata ricca di eventi, disseminati in diversi luoghi delle Dolomiti: friulane, venete, trentine, e che ha avuto il suo quartier generale nel Nuovo Spazio di Casso.
Qui, a partire da luglio, il laboratorio d’arti visive in ambiente è stato estremamente vivo, ed ha prodotto molta attività. 60 gli artisti, venuti da ogni dove, che si sono succeduti quest’estate, venendo ospitati nella Residenza messa a punto nella Canonica del paese.
Quattromila i visitatori della mostra Roccedimenti, aperta tra luglio ed agosto.
Molta l’attenzione generata da questo progetto, nuovo e forte, che riesce a portare a Casso, in questo luogo così delocalizzato e speciale, dall’altissimo potenziale, un pubblico interessato ed attento ad un’offferta culturale, ad una pratica intellettuale, non stereotipa, non banale (c’è molta facile retorica banalità per queste terre: sul Vajont, sulla montagna).
A Casso, è dunque oggi attivo un cantiere culturale, laboratorio sperimentale, che è in grado di coinvolgere molti artisti, di metterli a contatto diretto, attraverso la Residenza, con questo luogo difficilissimo e stimolante come pochi altri, per la storia terribile e per la collocazione formidabile. Una messe di opere, procedure intellettuali creative, riflessioni non scontate, è stata attivata: moltissimi progetti sono partiti, e saranno sviluppati nei prossimi mesi ad anni. Un nuovo seme, d’azione vitale, è stato piantato a Casso. La pianta cresce.
Upokeimenon vede come partner il Comune di Trieste e Trieste Next, festival la cui edizone 2013, dal titolo Waterwise, è anch’essa dedicata all’acqua. Questa mostra, il cui corpo principale è a Casso, si sviluppa infatti anche attraverso una sezione triestina: sabato prossimo, 28 ottobre, questa sezione verrà inaugurata, nell’ambito di Trieste Next. Le opere di Daniela Di Maro e Dimitri Giannina troveranno posto nell’Aquario Marino di Trieste. Partner di DC in Upokeimenon anche la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, con un’altra collaborazione artistica significativa, insieme a Enrico Vezzi.
Molte le iniziative previste per i prossimi mesi, alle quali si è accennato ieri durante il discorso inaugurale.
Tutte le iniziative partono, e si sviluppano, da Casso: qui si vuole portare attenzione dall’esterno; da qui si portano progetti all’esterno.
Due concorsi internazionali saranno lanciati, entro il prossimo novembre, da Casso: essi coinvolgeranno decine di artisti, e riguardano la realizzazione di due opere, una sulla Diga del Vajont, una sulla facciata dello Spazio espositivo, di fronte al Monte Toc.
A Casso non c’è solo la Tragedia, e la sua Memoria. C’è una macchina nuova, performante, che produce arte e cultura, quali segni vitali, prodotti da uomini che non accettano la logica paralizzante dell’eterna morte.
video di upokeimenon
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